L’election day di domenica 8 settembre ha coinvolto 56 milioni di cittadini russi, che sono stati chiamati alle urne per votare 19 governatori, 13 assemblee legislative delle unità federate, oltre ai parlamenti cittadini di 22 centri amministrativi e di altre località minori. Contestualmente, si sono tenute le elezioni suppletive di 4 seggi della Duma di Stato, rimasti vacanti nei mesi scorsi. Complessivamente, i nuovi eletti sono circa 5000.
Nonostante questi numeri, le elezioni locali si sono tenute in un clima di complessiva indifferenza, testimoniato da un’affluenza complessivamente bassa in tutto il Paese. Russia Unita mantiene saldamente il controllo della maggior parte degli enti al rinnovo e resta il partito di maggioranza anche dove subisce un forte ridimensionamento. Dopo mesi di proteste, concentrate soprattutto nelle grandi città e nella capitale, non si segnalano forti contestazioni dei risultati, con l’eccezione di San Pietroburgo.
Il dato che però farà più discutere arriva da Mosca, dove le opposizioni hanno conquistano 20 dei 45 seggi del parlamento cittadino, da cui prima erano quasi completamente escluse. Con 13 mandati, è il Partito comunista della Federazione Russa la forza d’opposizione che ha ottenuto il maggior numero di rappresentanti (erano solo 5 nella legislatura precedente). Fanno il loro ingresso nell’assemblea Jabloko (4 eletti), Russia Giusta (3), mentre escono Rodina e LDPR, che avevano un seggio a testa. Il segretario della sezione moscovita di Russia Unita Andrej Metelskij, presentatosi come indipendente, non è stato eletto. Il risultato ha fatto esultare Aleksej Naval’nyj, che nei giorni scorsi aveva proposto un (contestato) metodo di “voto intelligente” per battere i candidati di Russia Unita in ogni collegio uninominale.
Il dato sull’affluenza moscovita, in leggera crescita rispetto alla tornata precedente (21% nel 2014), resta comunque modesto, fermandosi al 21,7%.
Si è votato anche per rinnovare i parlamenti della Repubblica di Crimea e della città di Sebastopoli, “sorvegliate speciali” in quanto al primo rinnovo delle assemblee legislative, elette la prima volta nel 2014, in seguito passaggio della penisola alla Federazione Russa. In entrambe le nuove unità federate si riscontra un marcato assottigliamento del consenso per Russia Unita.
A spoglio ancora in corso, in Crimea superano lo sbarramento quattro formazioni, mentre resta esclusa dalla soglia di sbarramento Russia Giusta.
Partito | 2019 (64% dello spoglio) | 2014 (affluenza: 53,6%) |
Russia Unita | 53,9% | 70,1% |
LDPR | 17,1% | 8,4% |
KPRF | 8,1% | 4,4% |
Russia Giusta | 4,1% | 1,8% |
A Sebastopoli sono cinque le forze che entrano nell’assemblea legislativa
Partito | 2019 (affluenza: 29%) | 2014 (affluenza: 48,5%) |
Russia Unita | 38,4% | 70,1% |
KPRF | 18,7% | 3,7% |
LDPR | 18,4% | 7,6% |
Russia Giusta | 8,8% | 1,8% |
Partito dei Pensionati | 6,8% | 0,3% |
Certamente questi risultati rappresentano per le opposizioni un segnale importante, che però non deve essere sopravvalutato. La vittoria di Russia Unita è stata netta in tutte le dieci regioni in cui il partito ha presentato propri candidati al posto di governatore. Con lo spoglio ormai giunto ovunque al 99% delle schede, è possibile ordinare i risultati conseguiti dal partito, dalla Calmucchia all’Altaj (v. tabella sotto).
Hanno invece vinto la competizione elettorale candidati indipendenti, formalmente privi dell’appoggio di un partito, nel territorio della Transbajkalia (89,6%), nell’oblast’ di Kurgan (80,8%), nell’oblast’ di Astrachan’ (75,6%), nell’oblast’ di Čeljabinsk (69,3%), a San Pietroburgo (64,5%), e nell’oblast’ di Sachalin (56,1%). È importante sottolineare che in queste regioni gli aspiranti al seggio hanno goduto di una “benevola neutralità” di Russia Unita, che non ha fatto correre propri esponenti.
Su 19 posti complessivamente rinnovati, 16 sono stati i governatori scelti mediante suffragio diretto. In tre casi, invece, l’elezione è indiretta ed è avvenuta tramite il rinnovo dei parlamenti regionali. Nelle tabelle che proponiamo, sono presentati i risultati del primo gruppo, affiancati all’esito della tornata precedente (avvenuta, nella maggior parte dei casi, nel 2014).
Russia Unita | 2019 | Tornata precedente |
Repubblica di Calmucchia | 82,8% | 82,8% |
Repubblica di Baschiria | 82% | 81,7% |
Oblast’ di Kursk | 81% | 66,8% |
Territorio di Stavropol’ | 79,6% | 84,2% |
Oblast’ di Volgograd | 76% | 88,4% |
Oblast’ di Lipeck | 67,2% | 81,3% |
Oblast’ di Orenburg | 65,9% | 80,2% |
Oblast’ di Vologda | 60,7% | 62,9% |
Oblast’ di Murmansk | 60% | 64,6% |
Repubblica dell’Altaj | 58,8% | 50,6% |
Oblast’ di Čeljabinsk | - | 86,3% |
Oblast’ di Kurgan | - | 84,8% |
San Pietroburgo | - | 79,3% |
Oblast’ di Astrachan’ | - | 75,2% |
Oblast’ di Sachalin | - | 67,8% |
Territorio della Transbajkalia | - | - |
In tutti i casi, come emerge dai risultati, è esclusa l’eventualità di un secondo turno, che sarebbe scattato solo in caso del mancato raggiungimento da parte di uno dei candidati del 50% + 1 dei voti. I ballottaggi l’anno scorso erano stati particolarmente contestati in alcune oblast’ strategiche, come, ad esempio, in quella di Vladivostok.
Nonostante un modesto arretramento del partito di maggioranza a livello regionale, da queste elezioni emerge che nessuno dei partiti di opposizione è riuscito a capitalizzare il malcontento dell’elettorato e ad ergersi come alternativa credibile rispetto a Russia Unita. Lo dimostra lo scarto fra quest’ultima e tutte le formazioni di opposizione, che rimane molto ampio. All’interno dello schieramento di minoranza, non vi sono nemmeno partiti che registrano una crescita più rilevante o più uniforme rispetto agli altri.
KPRF | 2019 | Tornata precedente |
Repubblica di Calmucchia | – | 8,2% |
Repubblica di Baschiria | 6,8% | 10,3% |
Oblast’ di Kursk | 5,6% | 11,7% |
Territorio di Stavropol’ | 9,2% | 6,1% |
Oblast’ di Volgograd | 11,2% | - |
Oblast’ di Lipeck | 20,0% | – |
Oblast’ di Orenburg | 23,7% | – |
Oblast’ di Vologda | – | 18% |
Oblast’ di Murmansk | 11,3% | 11,2% |
Repubblica dell’Altaj | 31,6% | 7,7% |
Oblast’ di Čeljabinsk | 12,0% | 5,2% |
Oblast’ di Kurgan | 9,7% | 8,0% |
San Pietroburgo | - | 9,3% |
Oblast’ di Astrachan’ | 11,8% | 4,1% |
Oblast’ di Sachalin | 24,2% | 20,2% |
Territorio della Transbajkalia | - | 11,7% |
LDPR | 2019 | Tornata precedente |
Repubblica di Calmucchia | 3,3% | 3,1% |
Repubblica di Baschiria | 4,5% | 4,8% |
Oblast’ di Kursk | 5,4% | 10,3% |
Territorio di Stavropol’ | 3,9% | 5,3% |
Oblast’ di Volgograd | 6,2% | 2,4% |
Oblast’ di Lipeck | – | 7,4% |
Oblast’ di Orenburg | – | – |
Oblast’ di Vologda | 25,1% | 10,3% |
Oblast’ di Murmansk | 18,2% | 5,5% |
Repubblica dell’Altaj | 6,5% | 3,1% |
Oblast’ di Čeljabinsk | 8,8% | 4,1% |
Oblast’ di Kurgan | 3,3% | 4,3% |
San Pietroburgo | - | 3,8% |
Oblast’ di Astrachan’ | 5,1% | 2,0% |
Oblast’ di Sachalin | 7,6% | 2,6% |
Territorio della Transbajkalia | - | 10,1% |
Russia Giusta | 2019 | Tornata precedente |
Repubblica di Calmucchia | 8.4% | – |
Repubblica di Baschiria | 1,2% | – |
Oblast’ di Kursk | 3,1% | 4,4% |
Territorio di Stavropol’ | 2,5% | 2,2% |
Oblast’ di Volgograd | 3,3% | 4,4% |
Oblast’ di Lipeck | 4,6% | – |
Oblast’ di Orenburg | 2,2% | – |
Oblast’ di Vologda | 7,8% | 6,3% |
Oblast’ di Murmansk | 3,0% | 10,7% |
Repubblica dell’Altaj | – | – |
Oblast’ di Čeljabinsk | – | – |
Oblast’ di Kurgan | 4,7% | – |
San Pietroburgo | 16,8% | – |
Oblast’ di Astrachan’ | – | 16,7% |
Oblast’ di Sachalin | – | 4,4% |
Territorio della Transbajkalia | - | – |
Assieme alle elezioni locali, domenica si sono svolte anche quattro elezioni suppletive per eleggere deputati alla Duma in 4 collegi uninominali (collegi n. 70, 134, 145, 174). Si tratta delle oblast’ di Novgorod, Orël e di Sverdlovsk, e del territorio di Chabarovsk. Nei primi due casi, l’elezione è avvenuta in seguito al decesso degli eletti (entrambi di Russia Unita). Nei due restanti, i deputati si erano dimessi per assumere incarichi politici regionali: il rappresentante di Chabarovsk ha rinunciato al seggio per essere eletto governatore della regione in quota LDPR, mentre quello di Sverdlovsk (Russia Unita) lo ha fatto per svolgere il ruolo di vice governatore della propria oblast’.
A spoglio ormai ultimato, le elezioni suppletive hanno visto una vittoria meno schiacciante dei candidati di Russia Unita rispetto a quella che il partito ha riportato nelle regioni. La formazione ha infatti conquistato la maggioranza assoluta solo nella circoscrizione uninominale di Orël (n.145), dove ha totalizzato il 53%. Nei collegi Novgorod e Sverdlovsk (n. 134 e 174), il partito ha mantenuto la maggioranza relativa, rispettivamente con il 35% e il 41% dei suffragi validamente espressi. In quest’ultimo collegio, ha fatto registrare una buona performance Russia Giusta (24%), mentre i comunisti sono stati il secondo partito a Novgorod (20%).
In questo panorama fa eccezione solo il caso del seggio di Chabarovsk (n. 70), che ha visto al primo posto i “liberal-democratici” di Žirinovskij (39%), il KPRF al secondo (24%), mentre Russia Unita non ha superato il 10%.
I risultati delle elezioni suppletive in quattro collegi non cambiano i rapporti di forza interni al parlamento, dove Russia Unita alla Duma mantiene la maggioranza assoluta conquistata alle elezioni parlamentari del 2016.
Sebbene quindi il voto di domenica rappresenti un avvertimento per il partito di governo, che perde terreno e seggi in alcune competizioni chiave, l’election day di domenica non cambia radicalmente il sistema politico russo. Incapaci di coagularsi e nettamente minoritari in gran parte del Paese, i partiti d’opposizione continuano a non essere competitivi nella maggior parte dei centri in cui si è votato. Se quindi Russia Unita dovrà necessariamente tener conto dei segnali di un malcontento crescente, le minoranze non possono certo cantare vittoria.