Non è stato un conflitto-lampo. Non c’è ancora un vincitore. Non si vede si vede nemmeno la fine della guerra. Il 24 febbraio 2022, varcando il confine ucraino, le forze armate della Federazione Russa hanno inesorabilmente tracciato un solco profondissimo tra un passato complicato e un presente sempre più incerto. La frattura coinvolge inevitabilmente lo scenario internazionale; la spaccatura con il mondo occidentale è netta, mentre pochi altri attori internazionali cercano di inserirsi come mediatori.
Nel frattempo, Mosca mantiene la posizione, ma ha arrestato quella che sembrava un’avanzata portentosa, mentre Kiev continua a resistere nonostante i pronostici sfavorevoli e sostenuta da Europa e NATO. Tra bombardamenti, retoriche, riconquiste e minacce atomiche, in questi ultimi 12 mesi l’obiettivo meno cercato è stato proprio quello della pace. Anche perchè la pace da raggiungere è tutta da discutere e si conferma come una meta estremamente divisiva.
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